
12 mesi di Golf
Il campo è aperto 350 giorni all’anno garantendovi la massima disponibilità di gioco
Il campo è aperto 350 giorni all’anno garantendovi la massima disponibilità di gioco
Il campo è stato progettato da Peter Harradine e Giacomo Cabrini, membri della European Golf Society Architects
Un campo pratica rivolto a nord con 40 postazioni reali
Un ristorante con zona riservata ai soci con patio interno e terrazza esterna panoramica
Un par 36 di tutto rispetto, con doppia partenza, dai gialli e dai bianchi in caso di 18 buche, modificando completamente l’impatto di gioco e le strategie.
27.000 metri di campo pratica rivolto a nord con 40 postazioni reali.
18 buche in un putting green situato al fianco della Club House.
Si inizia il percorso con un Par 4 corto con dog leg a destra. Importante dosare bene il tee shoot per evitare di finire in acqua per i più lunghi. La buca è difesa da un bunker frontale con green che presenta un’unica pendenza verso l’entrata.
Par 3 impegnativo con out sulla destra, acqua davanti che non entra in gioco ma può disturbare, e bunker importante sulla sinistra del green. Il green è abbastanza largo ma poco profondo e presenta una pendenza importante sulla parte destra.
La buca 3 è la più difficile del percorso. Par 4 con leggero dog leg a destra; una diagonale che trae in inganno anche i più esperti. Fare attenzione, sul tee shoot, al fossato che attraversa la buca. Tutta la buca è accompagnata dall’out sulla destra e da acqua sulla sinistra. Bunker dietro e a destra del green.
Par 4 abbastanza semplice, diritto e corto. Il fairway è un stretto ed è facile finire tra gli alberi di destra o nell’acqua laterale a sinistra. Il green rialzato, è grande e ben difeso da bunkers su gran parte del perimetro.
Par 3 in leggera discesa, corto, con tee shoot molto rialzato rispetto ad un green profondo anche se ben difeso da bunkers sul perimetro e un out pericoloso sulla destra. Il green è molto inclinato verso l’angolo di entrata.
Par 4 corto con dog leg a sinistra. Fare attenzione con il tee shoot ai bunkers e all’out sulla destra e agli alberi e all’ostacolo d’acqua laterale a sinistra. Nell’approccio al green rialzato, può disturbare il laghetto e il bunker.
Primo dei Par 5 che gira leggermente a destra. Tee shoot molto impegnativo per gli alberi che chiudono la traiettoria, l’acqua sulla sinistra e l’out sulla destra. Il bunker entra in gioco solo per i più lunghi. Green semplice.
Altro Par 5 lungo con alberi e acqua a sinistra e alberi a destra. L’ostacolo d’acqua sulla sinistra avvicinandosi al green, restringe il campo di gioco in corrispondenza al laghetto di destra. È importante quindi arrivare all’approccio al green il più vicino possibile, per ridurre questa insidia e poter attaccare evitando l’insidia del bunker a difesa del green sulla sinistra.
Ultima buca molto tecnica, che non crea problemi se si effettuano due tiri regolari. Attenzione a volare il laghetto frontale con il tee shoot e ai bunkers sulla sinistra o agli alberi a destra. Il green è molto grande ma con accentuate pendenze, difeso da un altro laghetto, dal bunker con sponda molto alta e dall’out a destra.
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Contrariamente a quello che si possa pensare, il Golf è una delle discipline più tecniche da affrontare ed imparare.
Ma come recita il romanzo di Mark Frost “The Greatest Game ever played”, non c’è gioco migliore. Disciplina, tecnica, e determinazione vi permetteranno di sfidare voi stessi nello sport che vi accompagnerà per il resto della vostra vita. Perché il golf è una sfida senza fine, una metafora di vita che vi renderà ciò che siete, senza sconti. Vi farà infuriare, vi farà impazzire, vi metterà alla prova e vi farà pesare costantemente il vostro handicap. Perché il golf siamo noi, e non si può vincere contro noi stessi. Per questo non c’è gioco migliore.